sabato, febbraio 02, 2008



TUTTI MORIMMO A STENTO - DIVAGAZIONI SULLA PASSIONE

Partendo dalla tematica delle 4 stagioni, ho voluto soffermarmi anche per motivazioni personali, sulla tematica della passione dal punto di vista di De Andrè.
Credo che ognuno di noi possa in larga parte condividere per lo meno alcune delle sue idee.
La passione (anzi la Passione) per il nostro Faber esce dall'amore e vive di vita propria.
Non è più necessario che "l'amore l'approvi" o, che comunque il sesso sia inserito in un contesto più ampio che preveda, per la sua legittimazione, un sentimento di affetto quasi fraterno che in qualche modo ne lavi le colpe.
Dopo che il poeta ha parlato la passione può esistere ed è bella, non è più macchiata da quella visione Cattolica del peccato che la rende diabolica ed inumana, ma diventa invece quasi la massima espressione della libertà dell'Uomo che è libero di amare senza amore e, che in una visione realistica non fa nulla che non sia legittimo.
In un contesto simile è proprio la morale Cristiana che diventa banale, non antiquata ma inutilmente oppressiva.
Sebbene ciascuno di noi abbia il suo punto di vista, non possiamo negare che grazie al suo "estremismo" (come alcuni, liberamente e quindi giustamente, possono definire la morale di Faber) oggi la vita amorosa sia più libera e semplicemente più bella.

Tutto ciò si può facilmente dedurre ascoltando alcune delle sue più famose (e non) canzoni e, non vi nascondo, che quando ho la necessità di sentirmi libero le ascolto con attenzione.

4 commenti:

DIEGO ha detto...

Giustissimo fabrie...

C'e' chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa ne' l'uno ne' l'altro
lei lo faceva per passione.

vorrei chiudere con una massima delle nostre parti... FACIT CA S'MOR... (evito la traduzione!!!)

Anonimo ha detto...

speriam

Anonimo ha detto...

Con gli anni, comincio a pensarla anche io così.Purtroppo o per fortuna.
Comunque,"Danae" è il mio quadro preferito in assoluto. Anche Klimt, come Faber è un grandissimo.
un bacione,
V.

Anonimo ha detto...

Mah, io dico che, da che mondo è modo e mondo(rafforzativo mendace) più che la morale cattolica è l'arbitrio della femmina a impedire al masculo "bello dentro" di scopare: molti preti, difatti, prendono i voti per potersi accoppiare. Principalmente con bambini, altri preti, asinelli, buoi, immagini sacre; più raramente con donne ammaliate da "Uccelli" di rovo. Se leggete attentamente le Scritture, in uno o più numerosi passi s'istituzionalizzano omosessualità, pedofilia, emofilia e viene profetizzata l'uscita in libreria e al cinema di "Uccelli di Rovo".
Io amo i preti perchè loro amano me!

RADOOOOOOOOOOOOOo